Hai Perso Il Treno? Come la Frustrazione e l'Inadeguatezza Possono Essere i Tuoi Migliori Alleati

Cosa succederebbe se vi dicessi che è proprio in quel momento di sconforto, in quella sensazione di vuoto, che si nasconde il seme della vostra più grande trasformazione?

Quel treno che tutti sembrano prendere tranne noi. E lì, in quel binario vuoto, ci colgono la frustrazione, l'inadeguatezza, e quella persistente sensazione che ci manchi qualcosa, che qualcosa sia irrimediabilmente perduto.

È il momento in cui l'inutilità ci pesa addosso come un mantello troppo grande, un peso che ci curva le spalle e annebbia la vista.

Ma cosa succederebbe se vi dicessi che è proprio in quel momento di sconforto, in quella sensazione di vuoto, che si nasconde il seme della più grande trasformazione?

  L'Inadeguatezza: Un Campanello d'Allarme

Quando sentiamo di non essere all'altezza, il nostro primo istinto è spesso quello di ritirarci, di nasconderci.

Eppure, l'inadeguatezza potrebbe essere un potente campanello d'Allarme che ci segnala non la nostra insufficienza, ma la nostra crescita. È il segno che ci stiamo spingendo oltre la nostra zona di comfort, che stiamo esplorando terreni inesplorati. Invece di fuggire, potremmo chiederci: "Cosa posso imparare da questa situazione?"

  La Frustrazione: Il Carburante del Cambiamento

La frustrazione è spesso vista come un nemico, ma immaginate se poteste trasformarla in carburante. Ogni volta che qualcosa non va per il verso giusto, invece di lasciarci sopraffare, possiamo utilizzare quella energia per spingerci in avanti.

La frustrazione ci dice che c'è qualcosa che non funziona, e quindi ci offre un'opportunità unica di cambiamento e miglioramento.

  Il Senso di Perdita: Una Porta Aperta

E quella sensazione che ci manchi qualcosa, che abbiamo perso qualcosa per strada? Potrebbe essere il ricordo di chi eravamo prima che la vita ci imponesse i suoi compromessi. Forse, quello che sentiamo di aver perduto è in realtà la chiave per ritrovare noi stessi, per riscoprire ciò che ci appassiona veramente, ciò che ci rende unici.

  Inutilità: La Domanda Giusta

Infine, il senso di inutilità. È forse il più duro da affrontare, perché attacca direttamente il nostro senso di valore. Ma qui, nel bel mezzo di questo sentimento, si trova una domanda potente: "In che modo posso dare valore?" Invece di domandarci perché ci sentiamo inutili, potremmo chiederci come possiamo contribuire, in che modo possiamo fare la differenza.

Quando arrivano queste sensazioni e/o pensieri connessi alla mancanza... Onoriamo con gratitudine ciò che abbiamo e dedichiamo un momento ad ascoltare il sentimento/emozione che scaturisce.

Probabilmente osservando il corpo, noteremmo anche un cambiamento nella postura: la prima sensazione la percepiamo come un peso, con conseguente inconscia curvatura sul proprio asse; la seconda come stabile e quindi più eretta.

Se hai un’esperienza pregressa o semplicemente sei abituata/o ad ascoltarti potrai farlo da sola/o altrimenti puoi aiutarti, come ho fatto io prima della formazione, per le prime volte presenziando i workshop di mindfulness e di danzamovimentoterapia.

Concedersi il tempo per darsi conto quante volte viviamo in una determinata sensazione e decidere di provare quanto descritto sopra come se fosse un semplice esercizio da ripetere ogni volta, sarà l’ investimento sul nostro stato di benessere.

Possiamo decidere in quale stato preferiamo stare/sentirci.

Piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza nella vita.

In conclusione, questi sentimenti di frustrazione, inadeguatezza, perdita e inutilità non sempre sono i nemici. Possono, in realtà, essere i nostri alleati più potenti. Ci spingono a interrogarci, a esplorare, a cambiare.

La prossima volta che ti sentirai perso, ricorda: potrebbe essere il momento in cui stai per trovare la tua strada. Non hai perso il treno; stai solo aspettando quello giusto!

Investire sul proprio benessere con il nostro tempo e anche con il nostro denaro dovrebbe essere la nostra priorità,  o per lo meno, nei primi tre posti della nostra lista.

Ciao a presto, Mariagrazia